Cavalieri del Narciso
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Cavalieri del Narciso

“Ad Utramque fortunam parati”
 
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 Memorie dei Narcisi

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Anita
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Anita


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MessaggioTitolo: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptyGio Mar 18, 2010 6:44 pm

All’apparenza un giorno come altri, ma quel nodo alla gola che implacabile mi strozzava un grido di dolore, lo rendeva particolarmente malinconico. Giunsi al Maniero quel pomeriggio piovoso e freddo, adirato con me stesso per il ritardo; non ero con i miei compagni, separato dai miei compiti e cosa che ancor più mi amareggiava, non ero di scorta alla mia Princeps. Lunghi istanti rimasi in contemplazione di quel Castello oramai vuoto e che avevo cominciato a chiamar casa, ora perduto per sempre. Basta! Non potevo più sopportare quello strazio. Il mio cuore sembrava preda dei cani randagi, dilaniato, immerso in un dolore infinito.
Dovevo andare! Mi misi in marcia. Cercai di seguire le tracce lasciate dai carri della colonna errante dei confratelli. Per diversi giorni tenni il passo ed un sol dì ci separava. Speranzoso di raggiungerli, ma appiedato e con pochi viveri, dovetti cedere alla bisogna e mi fermai per procurarmi del cibo. Non era ancora scesa la notte, quando un ululato, e poi due, tre ed altri ancora mi fecero tornar alla realtà del dramma che stavo per affrontare. Il sole mi aveva quasi abbandonato, per adagiarsi dietro le colline, quando una serie di punti luminosi, all’apparenza smeraldi, se non fosse stato per la loro vitalità, si trasformarono in un branco di lupi affamati.
Ne contai circa una decina. Di gran fretta preparai il mio arco per difendermi da quello strano plotone che mi stava per attaccare, non per la gloria certo, ma anch’esso per la fame che attanagliava le viscere dei suoi componenti. La freccia, sibilando, tagliò l’aria conficcandosi in profondità nel collo del primo lupo. Questi probabilmente era il capo branco, perché gli altri si fermarono all’istante ad osservarlo, mentre si contorceva per l’ultima volta mischiando il suo sangue con la neve. Furono attimi preziosi, mentre il branco, vinto lo stupore iniziale, si scagliava su quello che fu il loro capo, sbranandone i resti, io riuscii a raggiungere il sottobosco lì vicino, allontanandomi al sicuro; o così credevo.
Mi voltai per tener d’occhio gli assalitori, quando un dolore atroce mi salì lungo la gamba, uno di quei maledetti lupi addentò il mio polpaccio destro. Impugnando la mia daga colpii la bestia, che stramazzò al suolo, ma un altro suo simile infierì una volta ancora martoriando le mie carni. Un colpo, dettato più dalla disperazione che dalla foga, staccò quasi di netto la testa del peloso nemico che lasciando la presa scivolò sul manto nevato privo di vita. Ero ferito! Il sangue continuava ad uscire dai tagli, lentamente, ma, inesorabilmente, il freddo rallentava il suo scorrere e le forze mi vennero meno. Non so per quante ore camminai. Giunto in una radura al limite del bosco che mi aveva dato riparo, vidi un accampamento e mi avvicinai.
Dolce visione, incantevole voce, lady Neithy era lì davanti a me che tentava di alzarmi per condurmi vicino al fuoco. Un ultimo sforzo e raggiunsi con il suo aiuto il caldo e sicuro falò.Neithy si prodigò, per quanto potè, nel sanare le mie ferite e per le sue cure ed il tepore della fiamma, Morfeo ebbe la meglio su di me. La notte fredda, il falò quasi spento mi svegliarono e per trovar riparo mi adagiai in un avallamento del terreno; qui la febbre mi assalì. Il mattino seguente, era già giorno inoltrato, mi alzai tremolante. Stupore e paura mi assalirono. La carovana scomparsa; ero vittima di un miraggio? No di certo! Le bende erano lì dove erano state poste con cura la sera prima dalla dama. Peregrinai come uno sbandato in cerca dei miei compagni, e dopo alcuni giorni, ormai sfinito e delirante, ritrovai l’accampamento.
Le ferite si erano riaperte, o forse mai completamente chiuse. A questo punto, i ricordi si fanno velati ed una fitta nebbia avvolge le mie memorie. Sir Lindorn, al sentir dei confratelli, aveva provveduto alle mie cure e devo dire che la sua maestria nel farlo fu la mia salvezza. La felicità mi ammaliò col suo fascino irresistibile. Un esule in compagnia dei suoi amici e fratelli. Ora possedevo un gran tesoro; avrei raggiunto, con loro, la nuova patria… la nuova casa.

Lugius de Blanck

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Il Borgo Ritrovato

Mi sono alzato, quella mattina nuvolosa del 20° giorno del 5° mese, allegro seppur la giornata fosse uggiosa. Erano di poco suonate le 8. Un gallo aveva cantato per l`ennesima volta con il suo stridulo gorgheggio.

Deciso a continuar gli scavi, lì ove alcune notti or sono una magica e fluttuante miriade di petali di Narciso aveva indicato a noi tutti il punto in cui cercare e dove abbiamo verificato esser la presenza dell’antico e perduto Borgo del Narciso, mi accingevo, armato di pala e piccone, nell`arduo compito di riportar alla luce quell’antico splendore.

Scavare, scavare e ancor scavare! Questo e nient`altro navigava per la mia mente e quando la ormai abbondante montagnola di terra rimossa cresceva alle mie spalle obbligandomi ad iniziar il trasporto della suddetta in altro loco, ecco... che una zolla argillosa cadeva ai miei piedi mettendo in luce l`abbondante gradino di un uscio.

Armato di un`incontenibile frenesia colpivo la terra con pala e piccone rivelando la presenza di una grande porta lignea di finissima fattura, caratterizzata da lamine metalliche riportanti l`effige del Narciso.

Abbattuta la porta, che l’umidità aveva reso fragile, con un paio di colpi di piccone entrai in una gran sala. Qui decisi che era il caso, per la sicurezza stessa dei lavori e di chi li eseguiva di illuminar con torce l’anfratto.

Meraviglia delle meraviglie! Mi si presentò davanti, con l’apporto luminoso, una gran sala arricchita, da quadri, armature drappi e araldi alle pareti che seppur consunti, evidenziavano la loro ricca fattezza. Mobili, vasellame e molto altro ancora ad arricchire quello che apparentemente sembrava un pertugio ma che si rivelò esser un gran salone con una doppia scalinata che saliva ad un piano superiore.

Tentai, ma invano, di salire e scoprir cosa potesse mai nasconder il piano superiore. L’unica cosa che riuscii a constatare è la solidità delle scale, il cui legno, e sicuramente l’ottima stagionatura a cui era stato sottoposto, ne garantiva una stabilità strutturale impensabile.

Fui raggiunto da Lady Manuela, Ziyi e Shanti, nonché da Messer Irian. Inoltre, la visita inaspettata di Lord Fredrick del campo Sairoch che abbisognava d’aiuto e al quale fornii prontamente pale e picconi; consapevole e speranzoso di una futura e prospera amicizia tra il suo ed il nostro Clan ed in linea con la filosofia della mia Princeps in fatto di fratellanza e reciproco aiuto tra clan in queste nuove terre, ove si spera possa regnare la giustizia e la libertà.

L’ispezione e la pulizia dell’edificio, ancor ricoperto di terra e detriti accumulati nel tempo, non sono ancora terminati, inoltre tutto ivi contenuto all`apparenza molto bello sarà quasi totalmente inutilizzabile grazie all`umidità e al tempo, ma l’aver mostrato tale scoperta a Lady Daffodil e a Sir Demetrenion, suo consorte, mi ha reso particolarmente felice e fiero di aver condiviso tale scoperta con i miei confratelli in calce indicati e che doverosamente rinomino: Lady Manuela, Ziyi, Shanti e Messer Irian.

Un particolare plauso rivolgo a Lady Ziyi e a messer Irian che prontamente si sono prodigati nel consentirmi al di là di tal importante scoperta di aiutare un nuovo ospite della Tasca della Luna che mi Onoro di indicar con Amicizia, Lord Fredrick che spero possa esser ancora nostro ospite.

Lugius de Black
“Cavalieri del Narciso – Magister Equitum”
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Dopo una bellissima passeggiata, che mi ha aiutato a digerir un paio di quaglie cotte nell’uva passa con del buon Cognac, mi sono diretto agli scavi per alcune rilevazioni. Quì, ho costatato che il borgo sembra dirigersi verso ovest; l’edificio scoperto, aparentemente, potrebbe esserne il centro ed anch’egli si allunga verso occidente, fuori le mura del nostro accampamento.

Non vedendo alcun confratello mi sono deciso a compiere alcuni lavori per la cantina da poco ritrovata:

la costruzione di una nuova e solida porta in sostituzione della precedente che ormai completamente deteriorata aveva celato ben 514 bottiglie di vino,

apertura, esame e sostituzione della boccia delle suddette bottiglie.

Al mio lavoro, dopo circa una mezz`ora, si sono uniti i confratelli IlSenzaNome, Ziyi e Demetrenion che hanno di molto ridotto i tempi per le attività sopra elencate.

Dopo diverse ore, ben 403 bottiglie di un ottimo vino di qualità superiore sono state esaminate ed imbottigliate proteggendole con cera in altrettante bocce precedentemente lavate ed asciugate per bene. Con il Legatus Demetrenion, tra l’esame di una bottiglia e l’altra, siamo giunti alla conclusione che una palizzata deve esser issata esternamente alle mura per proteggere gli scavi che purtroppo fuoriescono dal perimetro protetto.

Soddisfatti del lavoro enologico svolto, ci siamo accomiati, eccezion fatta per Lay Ziyi che mi ha aiutato a fissare la porta della cantina che mi sono prontamente assicurato di chiudere a doppia mandata; ora in tasca possiedo tre chiavi che possono aprire la stanza in questione.

Io e la Lady abbiamo quindi portato ben tre bottiglie alla tenda Consilium a disposizione della Princeps e dei suoi ospiti; la nostra cantina ne contiene ora 400.

Un’altra nota di plauso per il comportamento di lady Ziyi e messer IlSenzaNome.

Lugius de Blanck
"Cavalieri del Narciso - Magister Equitum"
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Il Borgo del Narciso...

...è sempre più grande.

"Ecco, oggi 5° giorno del 6° mese anno 1°, il sole è alto nel cielo e sicuramente spender il meriggio agli scavi sento sarà fruttuoso." Spinto quindi da senimenti positivi e ricchi di speranza nonchè dai miei pensieri, mi son recato al Borgo del Narciso riscoperto.

Giunto nella cava, iniziai il mio lavoro di ricerca, rimuovendo la terra che ancora ricopriva il lastricato in porfido che circondava il palazzo estendendosi tutt`intorno. Dopo un bel po` di lavoro, con relativa rimozione di terra e detriti, scoprii un piccolo muro che si dimostrò esser il perimetro di un edificio della plebe; probabilmente abitanti quali contadini o lavoranti del Clan.

Continuai per alcune ore a rimuover la terra ma, quando stavo giungendo al coronamento della mia opera, ecco giunger lady Shanti che, col rischio d`icespicar tra quei ruderi, venne ad osservare quel nuovo ritrovamento.

In seguito, Ella si offri di aiutarmi, quindi, decisi di incaricarla d`esaminare l`intorno allo scopo di trovar tracce di altri edifici. Il suo primo tentativo fu infruttuoso, dandomi così il tempo di liberar la casa oramai quasi priva di pareti, ma con le fondamenta e la pianta, rispettivamente, intatte e ben definita.

Il secondo tentativo invece vide coronare i di Lei sforzi dal successo. Mi indicò il punto in cui scavare cosìcchè mi aiutò a ritrovar un`altra casa. Questa volta il rudere aveva tutte le sue mura seppur mancante del tetto; ma credo questa sorte sia toccata a tutti gli edifici sotterrati qui agli scavi.

Mentre lady Shanti rientrava per un impegno improvviso, io continuai a liberar la casa riportando alla luce pure quest`ultima.

Lugius de Blanck
"Cavalieri del Narciso - Gens Minotauri"
MAGISTER EQUITUM
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I lavori proseguono...
...Vanno alla grande!

Era da poco passata la Nona ora nel 7° giorno del 6° mese, ed un folto gruppo di cavalieri del Narciso si avviava allegramente verso gli scavi. Un aria gioviale di rimembranze sosteneva il loro cammino...

Giunti quella sera agli scavi la compagnia di confratelli, capitanata dal Magister Equitum e con la pregevole presenza della nostra amata Princeps lady Daffodil, attendeva istruzioni sul modo di agire.

Inizialmente Sir Lugius predispose un primo gruppo composto da GRUNWUD e Shanti con l`esplicito compito di rimuovere i cardini delle due ante al portone ovest.
Ancora, un secondo gruppo, composto da Hildebrand, Marghie, Demetrenion, Daffodil, Irian ed il Magister Equitum, con il compito di demolire una cospiqua parte di muro di cinta.

Sir GRUNWUD e lady Shanti prontamente si prodigavano con non poche difficoltà, nello smontaggio del ingresso. L`altro Gruppo si cimentava nell`infilare centinaia di piccoli tasselli di frasino, a forma di cuneo, nelle crepe del muro in questione.
Lady Daffodil, la dolce Marghie e l`impavido Demetrenion, quest`ultimo quale difensore delle gentildonne, si avviarono nel vicino stagno a recuperar l`acqua con cui inzuppare le zeppole che via via venivan inserite nella cinta.

Nell`aria un`inebriante profumo di narciso arricchiva la serata. Quando, d`improvviso un fatto di natura mistica si svelo in tutta la sua straordinaria magia.
Nello stagno, apparso anch`esso in modo alquanto misterioso, le nifee presero a volteggiar a filo d`acqua disegnando un W al centro della pozza.

Questo strano fatto preoccupò, la nostra Princeps e la situazione sarebbe continuata nella sua inquietante atmosfera se non fosse stato per una raocchia che con un balzo sfido a singolar tenzone Lady Marghie.

Quest`ultima, terrorizzata dall`animale, girò per il campo in cerca di un campione a difender ella dalla belva. Decisi quindi di intervenire e catturata la "belva" irriverente che stanziava sul capo della dozella misi fine all`imbarazzante situazione.

I lavori continuarono per un ora circa fino a quando i cunei di faggio ingrossandosi iniziarono a far dondolare le mura di cinta come un nervoso serpentone. Sir GRUNWUD e lady Shanti scapparo in zona sicura con l`aiuto di Irian. I due confratelli sollevarono a mezz`aria la dama trascinandola via dal pericolo.

Dopo una cospiqua serie di stridori e scricchiolii il muro si sgretolò liberando lo spazio circostante per cira 20 braccia. Questo ci permetteranno di proseguir gli scavi al borgo.

Per completar l`opera tutti insieme abbiamo poi inalzato una palizzata, con pali acuminati, a difesa del varco.

Il naciso è finalmente rinato!


Lugius de Blanck
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MAGISTER EQUITUM
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Agli scavi del Narciso
...e la storia continua...

Alcuni giorni or sono, lavorando agli scavi, una frana che per poco non mi sepelliva a riportato alla luce un buon numero di case... Come si suol dire..."non tutto il mal vien per nuocere".

Era scoccata da poco l`ottava ora del mattino di... beh! non ricordo bene se il 2° o il 3° giorno del 7° mese; or dunque, quando conoscerete i fatti capirete che la mia memoria vacillò allora ed ancor oggi si perde su alcuni accadimenti, ma per causa giusta.

Armato di pala e piccone solo soletto, come al solito del resto, mi diressi dal magazzino dell`accampamento agli scavi. GiuntoVi mi recai al palazzo Princeps ove osservar il procerder dei lavori nel rifacimento del tetto. Soddisfatto in quel che aveo visto iniziai a scavar.

Rimuovevo terra e detriti, da un paio di clessidre, la giornata era ancora fresca, vista anche l`ora dell mattino, e il sole s`intravvedeva nascer tra i monti. Mi trovavo nelle vicinanze delle case del popolo o serventi, chi lo sà come le usavan i nostri antenati, comunque sta difatto che mi spostai di qualche metro dal punto in questione spinto da una gran sete, quando un boato indescrivibile si presentò alle mie povere orecchie. D`istinto mi girai, ma l`unica cosa che or ricordo fu una nuvola densa... Poi il buio!

Mi ripresi che il sole era alto nel cielo e l`ora del pranzo era quasi giunta. Arrancai su di una roccia per osservar meglio cosa m`era successo. Ai miei occhi si presentaron diversi ruderi di case come quelle descritte poc`anzi, ancor parzialmente ricoperte di terricio e sassi, ma, a parte il mal di testa, la mia felicità era al culmine.

"Cari confratelli vi chiedo di aiutarmi a liberar la base di questo piccolo borghetto per proceder al recupero delle abitazoni."

Forse ho rischiato, ne son certo, ma la fortuna arride gli audaci e la vista dei ruderi ne è la riprova.

Lugius de Blanck
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MAGISTER
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Due sere fa ero tranquilla nella mia tenda a sistemare alcune pergamene quando mi giunge una missiva di un certo Jippo,voleva incotrarmi al campo per questioni importanti...non conoscendolo esitai un attimo prima di invitarlo al campo...
quando giunse inizio a raccontarmi una storia che credo sia realtà...sulla Genealogia della stirpe della nostra Princeps Daffodil...sembrava molto sicuro di quelo che stava dicendo,così mi lasciai convincere e lo accompagnai nella tenda Consilium dove vi erano pergamene che forse potevano aiutarlo....mentre lui controllava le pergamene gli offri del buon vino... da brava padrona di casa...passarano pochi minuti quando sir Jippo...sobbalzo dicendo "ecco è questa che stavo cercando"sventolava la pergamena felice di quella scoperta...mi chiese se poteva tenerla per studiarla con calma...acconsetii...con la promessa che l`avrebbe riportata al ritorno della Princeps....io curiosa come sempre chiesi spiegazioni per quale motivo tutta quella agitazione...ma non ebbi risposta...mi disse solo che quando tornerà la Princeps saprò tutto..così mi arresi...e ora aspetto con ansia anche io il ritorno della nostra Amata Princeps

Marghie de Mornay
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*§*Di un trasloco portato a compimento*§*

Quest`oggi, ventiquattresimo giorno del mese VIII, poche ore dopo l`apice del sole, sebbene l`astro diurno fosse, in verità, celato dietro nubi minacciose sospinte dal vento, chiamai a raccolta, presso il Campo de` Narcisi, alcuni confratelli. V`era infatti una questione rimasta in sospeso, e che fu mia premura risolvere, in gran fretta: alcune tende dovean essere ancora smantellate, ed il contenuto delle stesse trasportato al nostro Borgo, prima che il nostro trasloco in quella che io definisco la mia oasi di serenità potesse dirsi concluso.

Risposero con solerzia al mio richiamo i due Arbiter Vankar ed Idorath, ed il neo confratello Vain. Le loro robuste braccia si adoprarono, senza riserva alcuna, nè timore di fatica fisica, a caricare le merci, eminentemente vettovaglie e casse di vino, su un carretto, che quindi fu indirizzato al cuore del nostro Borgo. Io stessa contribuii, per quanto mi fu possibile, sebbene il merito di aver portato a compimento l`azione spetti, essenzialmente, a coloro che ho citato.
Una volta giunti al Borgo, e consegnata ai confratelli la chiave del magazzino, fui costretta a ritirarmi, non prima, tuttavia, di aver intravisto GeoffreyChaucer incamminarsi in nostra direzione, presumibilmente per collaborare.

L`Arbiter Vankar promise, altresì, di occuparsi dello smantellamento delle tende, in mia assenza. Ciò che rimane al Campo, presso la Tasca della Luna, è semplicemente una tenda, posta accanto al punto di presidio, presso il Varco Occidentale. Per il resto, tutti i nostri averi ed effetti personali hanno finalmente trovato albergo all`interno delle costruzioni del Borgo de` Narcisi, fulcro del nostro mondo, cuore dei nostri traffici.

Il mio personale encomio vada quindi a coloro che, quest`oggi, mi hanno offerto il loro prezioso aiuto. Senza costoro, ben poco avrei potuto fare.

E che sempre fiorisca il Narciso!

Daffodil Wisteria McPherson
Amica della Corte della Rosa
Ambasciatrice dei Sensali
Princeps dei Cavalieri del Narciso
___________________________________________________

*§*Un nuovo futuro ci attende*§*
29°giorno 6° mese 3° anno

“Semper Floreat Narcisum!

Un giorno, ormai lontano, ciò che la Nostra Antenata, Lady Daffodil Wisteria McPherson dopo l’esodo, aveva costruito, stava via via distruggendosi. Sotto ai Nostri occhi il meraviglioso palazzo dei Narcisi, stava cedendo. In breve tempo ai nostri occhi apparvero solo tante macerie avvolte da una nuvola immensa di polvere. Ci fu lo sconforto generale. Quasi tutto andava distrutto, nulla degli edifici del Borgo dei Narciso riuscì a rimanere integro.

In questa situazione di catastrofe totale, riuscimmo a salvare il Nostro gregge e parte dei Nostri attrezzi da lavoro. Arrivò l’inverno, fortunatamente tutti riuscimmo a trovare una sistemazione, ma avevamo perso la speranza di riavere ciò che inaspettatamente avevamo perso. Poi arrivò la nuova stagione, quella in cui la vita riprende, dopo il lungo riposo. Un giorno, in cui l’Astro diurno regnava nel suo cielo, decisi di ritornare in quella che era la mia casa. I mie occhi rimasero sorpresi quando non videro più le macerie, ma una distesa di prato verde, in cui numerosi, infiniti Narcisi davano vita a quel luogo che sembrava essere morto.

Piansi a lungo, ma ciò che alla mia vista appariva era un segno del destino da cui non si può prescindere. Trovai la forza di riunire la Mia Famiglia e insieme decidemmo che non potevano lasciare solo un ricordo alla storia di quello che furono i Cavalieri del Narciso. Presi dall’amore verso i Nostri ideali e valori, vagammo a lungo per trovare un luogo adatto a Noi, senza però creare conflitti con altre razze.

Da una settimana circa a orsono, abbiamo deciso si stanziarsi presso le terre inesplorate. Il luogo in apparenza, calmo, privo di vita, ma fortunatamente attraversato da un abbondante corso d’acqua, fonte di vita! Tende umili ma accoglienti, caratterizzano il nostro accampamento, che noi, colmi di speranza, abbiamo chiamato Borghetto dei Narcisi.

La nostra vita atta alla convivenza civile, equilibrata ed armoniosa, prosegue, le nostre attività produttive e commerciali hanno ripreso secondo quanto i Nostri Antenati ci hanno insegnato e tramandato di generazione in generazione. Al centro del Nostro accampamento primeggia il Nostro Stendardo, su cui splende il Narciso, nostro vessillo. Emblema, esso, fiore delicato dalla persistente fragranza, che in sé racchiude il modus vivendi dei Cavalieri.

"Ad Utramque Fortuam Parati"
è il Nostro Motto
e tutti Noi da qua ripartiamo
per ricreare una struttura forte, più unita e popolata!”


Anite Cherie Dei
La Princeps
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MessaggioTitolo: Re: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptyGio Mar 18, 2010 6:45 pm

... Vedemmo "sbucciare" un Narciso ...

Semper Floreant Narcisum.



"Penombra già la baciava



e noi ci presentammo, tetri

a rassettar le stoffe Ella si affeccendava

quando la vedemmo attraverso ai vetri.


Riconosciuta la Princeps dei Narcisi

volemmo presentarle i nostri omaggi,

credevamo che Lady Anita ci avrebbe derisi,

o al più, scagliato contro degli ortaggi!


Ma così non fu, la gloria

eravamo destinati a scoprire

della famiglia di Wisteria

e alla sua storia udire:

ed è non con boria, ma con nuova creanza

che ora “Semper Floreant!” Vi vogliamo dire.


Dove andate...? Or vien la parte migliore:

quando la Madre entrare ci vedette,

bella ed elegante come quel fiore,

per favellar in umiltà su nuda terra Ella sedette.


Eppure svettava la Sua presenza, radiante

come luce per chi vede.

Potreste immaginar altro governante

dare prova di tanta buona fede?


(Persino quel mulo libidinoso

del Cugino, che pur un gran affanno

le diede, in modo decoroso

fu trattato, e garantiamo che non subì alcun danno.)


Invero così fu, la gloria

eravamo destinati a svelare

della famiglia di Wisteria

e la storia sua a raccontare:

“Ad utramque fortunam parati” è il motto dei Cavalieri

del Narciso, la nostra Famiglia, i nostri amici veri."


Dedicato a tutti i Fratelli e le Consorelle,


con un particolare ringraziamento a Lady Shira per il suo splendido dono,
che portiamo con immenso orgoglio.



Avery no Carnivàl, Giullare dei Narcisi
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MessaggioTitolo: Re: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptyGio Mar 18, 2010 6:45 pm

L'alba dei Cavalieri del Narciso

Ditemi Voi prima che favellino
fiabe ricorrenti di anziani
e speranze nei cuori atterrino
latrano cani.

Ditemi Voi la cagion che i padri
Sì felice e caro al cielo distrusse,
i lor alloggi mise in mano ai ladri
fame produsse.

Fanciullo ch'è corrotto da condanna
trafigger il pensier dalle memorie
gioia d'infante or miseria affanna
nota effige.

Funeste pupille , onde tralucon
orgoglio tenace ed odio commisti
non permettono il pianto dell'abbandon
lor pessimisti.

Egli contempla dell'allora gaio luogo
quel lagrimoso aperto deserto
paura con esso vive senza sfogo
quest'è offerto.

Ma d'ideal e valor ancor sorretti
riprendiam a pascolare le greggi
scambiar e tesser vari effetti
costruir leggi.

Umani all'unione richiamiamo,
molti volentieri a noi s'aggregano
ad essi un buon lavoro promettiamo
viviamo piano.

Jafar 23/01/05
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MessaggioTitolo: Re: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptyGio Mar 18, 2010 6:46 pm

Il peregrinar della Bianca Fiera. Atto Primo [Difensori dei tre regni - Cavalieri del Narciso - Bianca Fiera]


[Un paggio giunge presso la bacheca del borgo, dopo aver affisso una pergamena sparisce fra le vie della cittadina]

Dopo essermi stanziato presso le pendici della collinetta dei Difensori dei Tre Regni, con il beneplacito di quest'ultimi ed in accordo alle mie precedenti dichiarazioni, rintracciabili presso queste stesse teche, ho cominciato a cercar guerrieri che avessero la voglia ed il coraggio di affrontarmi in un regolare duello, uno contro uno, faccia a faccia .
Trascorsi alcuni giorni e ricevuti i primi dinieghi, m'imbattei presso il borghetto dei Narcisi, lì incontrai l'aspirante difensore Raymond Arthur Beowulf De Cornwell ed il Princeps dei Narcisi, Anita Cherie Dei.Al Princeps chiesi la cortesia di nominare, fra i suoi, un campione che potesse sfidarmi a singolar tenzone; fui accontentato quando ella mi nominò il nome di Altaïr Ibn-La`Ahad . Qualche ora dopo con lui fissai il giorno ed il luogo del duello : nel XXVII giorno del corrente mese fra la IX e la X ora, presso il borghetto dei Narcisi .
All'aspirante difensore, nonchè nuovo cavaliere del Narciso, fresco di nomina da parte del Princeps, chiesi se ancora avesse voglia di dar seguito alla sua volontà di sfidarmi, espressa anche tramite le pubbliche teche. Raymond accettò e designò la giornata di oggi quale giorno utile per un duello fra di noi; è così che intorno la terza ora presso la spiaggia di Gaia si svolse il duello. Raymond mi sfidò in veste d'aspirante difensore e non in veste di Cavaliere del Narciso. Il duello è terminato dopo pochi scambi, fors'anche a causa dell'inesperienza dell'aspirante. Ottimo elemento s'è dimostrato il ragazzo nonostante l'inesperienza e la sua condizione d'ultimo arrivato presso i difensori. Onore a lui ed al suo coraggio.
Il mio peregrinar continua, la Bianca Fiera non ha terminato il proprio compito presso le terre del Centro, il Sud dovrà aspettare, almeno per ora. Spero, in questi giorni di poter aver nuovi confonti in arme con i difensori, spero anche di rintracciare anche i membri degli altri clan che son stanziati presso le terre del Centro.



Praetorius Maximo di Galdar
La Bianca Fiera
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MessaggioTitolo: Re: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptyGio Mar 18, 2010 6:47 pm

l peregrinar della Bianca Fiera. Atto secondo. [Cavalieri del Narciso - Bianca Fiera]

Il giorno XXVII del I mese del V anno, presso il borghetto dei Narcisi è avvenuto, come d'accordi preliminari, il duello fra il sottoscritto ed il campione dei Cavalieri del Narciso, Altaiir Ibn-La`Ahad. Uno scontro tutto sommato equilibrato, ma che ha visto il sottoscritto vincere. Onore, comunque, allo sconfitto il quale ha risposto colpo su colpo impegnandosi al massimo e dimostrando, ancora una volta, qual'ora ce ne fosse ancora bisogno, che la gente del centro, ed i particolare i Cavalieri del Narciso son gente caparbia onorevole e combattiva. Onore a chi lo ricambia, onore a voi Magister Equitum Altaiir Ibn-La`Ahad, che gli Avi proteggan voi e la vostra gente. Un mio particolare ringraziamento va al Princeps Anita, grazie alla quale il duello ha avuto luogo.
Con il presente scritto rinnovo la mia richiesta agli abitanti del centro che voglian mettere alla prova le proprie abilità di spadaccini. In particolare il mio invito è rivolto ai capiclan degli Henderson, della stirpe della Mandragora e della tribù Ygharù : a cui chiedo cortesemente ed umilmente, senza pretesa alcuna, di potermi concedere l'onore di misurarmi con un campione della loro stirpe.

Praetorius Maximo di Galdar
la Bianca Fiera
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MessaggioTitolo: Re: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptySab Apr 03, 2010 10:56 pm

[Terre del Centro, Teatranti, Cavalieri del Narciso] Il Centro si popola




"Il carrozzone va avanti da sé,
con le regine, i suoi fanti, i suoi re…
Ridi buffone, per scaramanzia,
così la morte va via"

Così diceva un vecchio saggio e qual migliore verità è celata in queste parole.
Ebbene,
i Teatranti sono giunti nelle Terre Libere, hanno ricevuto l'accoglienza e la disponibilità delle gente che popola i luoghi del Centro.
I Narcisi hanno condiviso la loro dimora e sono certa che la loro allegria saprà allontanare la tristezza della guerra.

Semper Floreat Narcisum!

A.C.D.
La Princeps dei Narcisi
Senatrice delle Terre Libere
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Anita
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MessaggioTitolo: Re: Memorie dei Narcisi   Memorie dei Narcisi EmptyVen Apr 16, 2010 11:31 pm

[ Stirpe Trap Springer & Thistleknock - Cavalieri del Narciso - Cerchia dei Teatranti della Fenice - Bardi ]Tra funghi zuccherati, frollini e formine per i biscotti!

GrameLot e KeriloT, Siòre e Siòri!

Uh! Era da un pochetto di tempo che non mi appropinquiavo (non so cosa significa, ma i GambeLunghe più facoltosi lo dicono sempre -e magari non sanno manco loro cosa significa, ma questa è un'altra storia, come diceva lo Zio Sprolinquio- ) qui nelle pubbliche teche (che poi si dice "bacheche", mica stecche! Mah!
Coomunque! Dicevo, mi .. quella cosa, perchè non potevo non raccontare quello che è successo oggi pomeriggio, e anche un pò sera, alla Palude, vicino al RifuGGio dei Narcisi ( non come quelli che si credono belli e poi fanno una brutta fine.. ma quelli belli davvero! ) e, da poco, anche di noi Teatrantosi, infatti i Siòri ci stanno ospitatamente ospitando nel loro.. ospizio. No! Nel loro.. sì. Quello. Io me ne stavo tranquilla sul ramo di quell'alberello lì, non di fronte a un bel laghetto, ehnnòò! Bensì, davanti alla melma e all'acquiccia dove ci sono gli animali divertenti tipo rane che l'altra volta volevano mangiarmi. Mi cade il cesto dall'albero ( sì, avevo-ho-nonsodovesia un cesto con tanta roba dentro: fragole, funghi, un vasetto di zucchero, e altre cosette che non sto a dirvi che sennò finisco l'inchiostro e poi sono guai, e la DirettorA giustamente si arrabbia perchè servono monete per comprarlo il denaro, mica capperi! Eh no volevo dire l'inchiostro, non il denaro. Insomma, dicevo.. cade il cestino, e non so come, ma cado anch'io. Tra l'altro cade pure lo zucchero, e tutto sulla mia faccia poi! Oltre alle fragole e ai funghi, zuccherandoli tutti. Poi, intanto, sento alcune vocine, e vedo due: uno bassino, uno un pò più altino. Chiedo se vogliono funghi allo zucchero, e intanto mi avvicinano: indovinate chi erano! ... Sì, lo dico io! Il Bardo Giafar e il mio cuGGinissimo Bladewriter, o meglio, BladdO. I due stavano rimeggiando, e allora mi ci sono inserita anch'io, nel giuoco. E' stato divertente, anche se io non sono brava a rimeggiare. Ho offerto i miei funghi zuccherati, al BladdO son piaciuti, a Giafar.. beh, si è lamentato un pochino, poverello. Se l'è presa pure con me! E ha detto che lo dirà alla DirettorA, pure! DirettorA bellissima e meravigliosissima, non credete alle parole del Bardo! Però, naturalmente, stavamo tutti scherzando. Anche se il Bardo se n'è andato, dolorante, verso la Casa del Cerume. Siamo rimasti io e il BladdO ed è successa una cosa strana. No, non ci siamo messi a preparare biscotti lì, sul posto, vicino al laghetto. Abbiamo inizialmente deciso che aromatizzeremo insieme i miei biscotti.. poi, mi ha dato un anellino di legno! Che poi è serviBBilO come formina per i biscotti. Però lui intendeva un'altra cosa, e cioè...!
Non ve lo dico. Sorpresa!

 

Helen Joyce
PrimaIngerita dello Scoiattolo della StirpA T & T
MOstra dei Pivelli del Tondo dei TeLaPianti

__________________________________________________


Ero lì da qualche parte, che stavo facendo delle cose, che sapete come succede quando uno cosa delle cose, che poi passa qualcuno e si chiede che cosa stai cosando e alla fine si mette a cosare pure lui e così si cosano le cose assieme.
No, forse dovrei essere un tantino più preciso ma il fatto è che non sto più nelle braghe dalla contentezza, talmente contenta che ogni tanto mi scordo pure perché ma poi mi ricordo il perché allora non ristò più nelle braghe, etcetera etcetera.

Dunque, meriggieri ero appena uscito dal fabbricato dei siòri CavIGlieri dell'Ucciso, quelli dell'onorata siòra aRita, che poi sarebbe la loro direttorA, così come la siòra Credensy è la nostra direttorA dei Teatranti della Pernice. Insomma quei valorosi e gentilerrimi siòri ci stanno ospitando nella loro casetta, che poi tanto casetta non è anzi è proprio una bella casona, che ci vuole la mappa per ricordarsi dove sono le cucine e il salone da desinare e soprattutto la dispensa, che è piena di cose buone una volta era piena di cose buone ma da quando il siòr Paolet, che adesso lavora per lo zio Ade ma una volta era un collegO teatrevole, se ne va in giro a controllare quante provviste in eccedenza ci siano e nel caso le sequestra per via di una certa siòra Ucarestia che è in visita nelle nostre terre e pare abbia molta fame e si mangia tutto lei, nella dispensa dei siòri CavIGlieri non c'è rimasto un becco di pan secco!

Che stavo dicendo?
Ah, si, meriggieri!
Ero appena uscito dal fabbricato dei siòri CaviGlieri e la giornata di sole mi ispirava l'ispirazione per un bel copione nuovo da rappresentare, quando si accosta un distinto siòre che inizia a parlare in rima. Che poi capisco che è un grande artistO e tra l'altro c'aveva pure la mascherona da Bardo e tutti sanno che i i siòri Bardi la sanno lunga in fatto di poesia e così, per non fare brutta figura, ho iniziato a rimare anch'io, come il distinto siòre, che poi si è presentato con il nome di staffar... no, chefar... neanche, c'hodafar... insomma, un bel nome da vero poeta!
Si era lì che si rimava del più e del meno, quando casca un cestino dall'albero e attaccata al cestino, indovinate chi c'era?
La più bella e dolce kendottina che abbia mai visto in vita mia cugina Helen, che tra l'altro è anche mia colleghessA nei teatrevoli, la più bella e dolce teatrante che abbia mai visto in vita mia Maestra dei Tinelli, che sarebbero quelli che iniziano a fare i teatrini, cioè, che iniziano a imparare il teatro.
Naturalmente l'abbiamo subito invitata, il siòr c'hodafar ed io, a rimare con noi e intanto che la più bella e dolce kendottina che abbia mai visto in vita mia cugina Helen pensava alla prima rima, ho provveduto a raccogliere i funghi dolci e le fragole e i mirtilli e tutto il resto che era caduto dal cestino. Solo che mi sono accorto che tutto non ci rientrava e così mi è toccato sacrificarmi e ingollare i dolci frutti in eccedenza (ma non ditelo al siòr Paolet, che poi lo dice alla siòra Ucarestia e sono dolori!), che mica si può buttare la roba, che anche la zia MirtillaAddolorata dice che è peccato e noi kendot siamo personcine dabbene, che certe cose non le fanno!

Insomma, tra una rima e un fungo a un certo punto il siòr c'hodafar ha detto che doveva andare un momento alla Casa del Salume, che aveva un appuntamento, credo, coi siòri Cerumici e così, per festeggiare l'impegno, ho pensato di regalare alla più bella e dolce kendottina che abbia mai visto in vita mia cugina Helen un anello una formina per fare dei biscotti speciali, che poi credo faremo assieme.
Che è bello fare assieme i biscotti, sapete?





Bladewriter
SiòrCommediendot dei Teatranti della Pernice.
ConsiglierO CustodO dell'Onore Kendot, della gloriosa Stirpe dei Trapspringer e Thistleknock.
GeneralO ComandantO il Reggimento Kendot "Lord Groucho", da sempre fedele al sempre noBBilO zio Sbarzo.
OfficiantO UfficialO del Sacro Rito dell'Unione Kendot (magari non eccessivamente molto sacro ma sicuramente molto rito!).
Cugino della più bella e dolce kendottina che abbia mai visto in vita mia cugina Helen.
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